martedì 22 febbraio 2011

TERRITORIO PSICOTERAPIA

Vorremmo provare a raccontarci -e a raccontare le premesse teorico-metodologiche che orientano il nostro lavoro- partendo da due parole, volutamente affiancate, senza l'aggiunta di una "e": TERRITORIO PSICOTERAPIA.
Due parole che ci piacerebbe provare a far funzionare nei termini di indizi da cui muovere per liberare una molteplicità di associazioni possibili, attraverso la costruzione di una serie di connessioni: territorio della psicoterapia... psicoterapia nel territorio... territorio e psicoterapia... psicoterapia per un territorio...

Lavorare a queste connessioni permette, a nostro avviso, di mettere in rapporto il Pubblico e il Privato -vale a dire l'intimità dei propri vissuti, delle proprie emozioni, del proprio disagio- al Fuori delle relazioni con i propri contesti di vita, a partire dall'individuazione di questioni da trattare, piuttosto che di "patologie" da curare, deficit da compensare.
L'intervento psicologico-psicoterapeutico si traduce, quindi, in una proposta di lavoro, ed è questo che marca, a parere di chi scrive, una prima sostanziale differenza con l'intervento medico: la necessità, per i nostri clienti, di implicarsi attivamente nel percorso che andremo costruendo insieme, producendolo, piuttosto che assumendolo alla stregua di un farmaco...

Lo Studio Psicologico Psicoterapeutico intende, a tal proposito, proporsi quale Spazio entro cui offrire ai nostri interlocutori la possibilità di avviare-rimettere in moto la propria capacità progettuale, e con essa le proprie possibilità di sviluppo, a partire dall'acquisizione di una competenza a pensare le emozioni, utile a riorganizzare le proprie azioni, fuoriuscendo dalla rigidità di una scelta obbligata.
E' questo un aspetto che ci preme sottolineare, e che ci riporta al punto di partenza: Territorio Psicoterapia.
Il Territorio si configura, infatti, nei termini di quel Fuori che permette di connettere il pensiero all'azione, restituendo così al pensiero la sua componente produttiva.